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Orto Botanico di Napoli: Mostra dell'artigianato dell'isola d'Ischia

di Gioacchino Vallariello

Nell'ambito del terzo congresso internazionale di etnobotanica svoltosi a Napoli, nel periodo 22-30 settembre 2002 presso l'Orto Botanico e il Dipartimento di Biologia Vegetale, tra le varie manifestazioni collaterali si è svolta una mostra dell'etnobotanica dell'Italia Meridionale.
Il giorno 26 settembre vecchi e giovani artigiani si sono esibiti nella preparazione di oggetti e manufatti vari approntati con materiale di origine vegetale. Proveniente dalle zone del Casertano, è stata illustrata con tutti i materiali e gli attrezzi in loco, la sequenza della coltivazione, macerazione, estrazione di fibre, filatura e tessitura della canapa.
Dalle aree vesuviane e del Vallo di Diano alcuni artigiani hanno eseguito l'impagliatura delle sedie, l'intreccio con parti di giunco e castagno. Con il primo sono state realizzate delle "tuscelle", famosi contenitori per ricotta e formaggi freschi; mentre con il castagno sono stati realizzati vari tipi di "spaselle".
Per la Calabria alcuni artigiani hanno illustrato l'utilizzo della ginestra e l'antica tecnica di lavorazione di questa pianta per l'estrazione di fibre, filatura e tessitura con telaio a mano.

Ischia - Relativamente all'isola d'Ischia sono intervenuti alcuni artigiani che con l'arte dell'intreccio con parti di piante di specie diverse hanno realizzato l'impagliatura di alcune bottiglie e diversi modelli di cestini e canestri.
Per tutta la durata del congresso, cioè dal 22 al 30 settembre, è stata realizzata una mostra di artigianato ischitano, presentando numerosi manufatti realizzati con l'arte dell'intreccio con materiali di origine vegetale, utilizzando: canna, paglia di grano, rafia, infine una serie di strumenti e attrezzi tipici realizzati con parti di piante spontanee nell'isola.
L'esposizione dei manufatti isolani è stata ammirata da numerose autorità e da un folto pubblico attento e interessato, inoltre è stata ripresa e trasmessa dalla televisione nazionale, riscuotendo un grande successo.
L'arte dell'intreccio con materiali vegetali è una delle tante espressioni di artigianato di origine antica. Nell'isola d'Ischia essa viene ancora oggi espletata utilizzando le antiche tecniche di lavorazione tradizionali dell'isola, che molto spesso sono state e vengono ancora oggi tramandate, nell'ambito familiare, dagli anziani ai giovani.
Sono numerose le specie vegetali utilizzate dagli isolani per la realizzazione di manufatti con l'arte dell'intreccio, tra cui quelle maggiormente impiegate sono: Arundo donax L. - Arundo plinii Turra - Avena fatua L. - Castanea sativa Mill. - Corylus avellana L. - Erica arborea L. - Fraxinus ornus L. - Juncus spp. - Myrtus communis L. - Olea europaea L. - Phoenix canariensis hort. ex Chabaud - Pistacia lentiscus L. - Populus nigra L. - Raphia ruffia Mart. - Salix alba L. - Salix spp. - Spartium junceum L. - Tamarix gallica L. -Triticum durum Desf. cv. carosella - Typha angustifolia L. - Ulmus campestris L.
Quasi tutte queste specie sono presenti sul territorio isolano, tranne il giunco che viene importato da altre località italiane, la rafia dall'Africa, infine le diverse specie di salice di origine orientale che vengono importate semilavorate dalla Cina e dalla Corea, e arrivate sui mercati italiani sono quasi pronte ad essere utilizzate.
Nell'ultimo decennio, l'importazione di materiali semilavorati e di manufatti dai paesi orientali è cresciuta notevolmente; la maggior parte delle merci intrecciate vendute in Italia sono di origine cinese o coreana: questi prodotti hanno conquistato un grosso mercato poiché sono di ottima qualità e hanno prezzi molto più contenuti dei prodotti nostrani.
Attualmente nell'isola d'Ischia vengono realizzati con l'arte dell'intreccio diversi manufatti, impiegando sia materiali ricavati dalle piante locali, che prodotti semilavorati di importazione; utilizzando però sempre le antiche tecniche di lavorazione tradizionali isolane.
Grazie a un lungo e certosino lavoro di ricerca e di indagine sul territorio isolano condotto con entusiasmo e impegno, è emerso un enorme patrimonio culturale custodito nella memoria degli anziani. Uomini e donne che nell'ambito della loro origine artigiana, contadina o marinara sono stati protagonisti di una esistenza dove bisognava utilizzare al massimo e nel migliore dei modi tutte le risorse naturali presenti sul territorio isolano.