Museo di Santa Restituta
Il Tempio sorge sull'omonima piazza, con facciata neoclassica,
e rappresenta l'ultimo prodotto architettonico di tante trasformazioni.
Sulla destra il leggiadro campanile a due campane. L'interno a pianta
centrale, soffitto a cassettoni, colonne e capitelli lignei in oro e
azzurro. Lungo le pareti si aprono dieci campate con altari in marmo
sormontati da pale e statue lignee.
Sulle pareti soprastanti le campate sono presenti dieci dipinti che
raffigurano gli episodi più salienti del martirio di S. Restituta
secondo la narrazione della "Passio" di Pietro Diacono (sec.
X). I quadri furono eseguiti da F. Mastroianni (1885-1889).
Il Museo occupa un'area di circa 1550
mq, distinta in due piani. Il piano superiore comprende tre sale con
l'esposizione di suppellettili, ex voto d'argento, dipinti, paramenti
sacri, pastori da presepio, reliquiari, croci processionali, messali,
statuine del Sette/Ottocento napoletano, ceramiche medievali.
L'area archeologica sottostante è divisa in quattro settori attraverso
cui è possibile compiere un piacevole itinerario storico-archeologico.
I settore
Vi si incontra la zona industriale greca con impianti di fornaci, officine
per la lavorazione dell'argilla, vaschette di decantazione, databili
tra VII-II sec. a. C.
II settore
Troviamo mura in opera reticulata, visibili sil fondo; sepolcri intagliati
sul pavimento romano e un altarino di pietra locale che protegge un'urna
con reliquie di Santa Restituta.
III settore
Ampia sala sotterranea sistemata a museo; raccoglie i segni della presenza
e della vita dei primi coloni greci. Seguendo il numero delle vetrine
e delle didascalie, il visitatore svolge un "monologo" con
i reperti che parlano e lo lasciano naufragare nella storia più
antica dell'isola. Si succedono materiali geologici fossili, schiume
di lave vulcaniche, forme litoidi di idoli, ossidiana, raschiatoi, selci......
IV settore
Cimitero paleocristiano. Attorno all'area cimiteriale si ammirano i
numerosi sepolcri che si sovrappongono su di un triplice piano.
(don Pietro Monti)